mercoledì 22 febbraio 2012

Ricordo di Vito Riviello

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Leopoldo Attolico, poeta straordinario e uomo dotato di sensibilità e calore rari, mi affida questo “Ricordo di Vito Riviello” per essere ospitato su copertischianti. Ringraziando Leopoldo vi auguro buona lettura.


Il 18 giugno 2009, dopo breve malattia, ci ha lasciati Vito Riviello . Era nato a Potenza nel 1933.
Autore di una dozzina di pubblicazioni tra prosa e poesia ed ampiamente storicizzato nelle Storie Letterarie di Rizzoli ed Einaudi, era presente, con avalli prestigiosi, nelle più importanti crestomazie del secondo Novecento . Con lui abbiamo perso una delle personalità più proteiformi della nostra poesia . La sua caratteristica più vistosa era rappresentata dall’ironia demistificatrice e dalla giocosità in ambito di invenzione verbale sulla scrittura : i suoi sillogismi, le sue locuzioni dissacranti, i suoi aggettivi “inventati”, di volta in volta popolari e “culti”, capaci di sorprendere in senso e suono le immagini della Storia e della contemporaneità, avevano la grazia e l’incisività della migliore Tradizione quattro/cinquecentesca nutrita dalla pratica del nonsense e del limerik come ulteriore articolazione della contestazione avanguardistica della comunicazione poetica.
Salutiamo con Vito Riviello anche la sua umanità e generosità, il suo amabile inesauribile istrionismo, il fascino discreto ma intrigante della sua affabulazione continuamente contaminata dalla poesia e dal suo antico fuoco di stella.




Miraggi –

Siamo in pieno deserto
fra poco sarà scoperto
dopo secoli d’attesa
il resto del palinsesto
che completa il testo
del poeta greco d’amore
più dolce dell’universo.
Nessuno più ci pensava
anche se scarno il frammento
bastava a se stesso
nella grazia del cuore
profondamente immerso.
Uno studioso è pronto
a tradurre all’impronta
le impronte dei celebri versi
che distillano miele.
Viene fuori un lungo poema
erotico con esplosione di sesso
un getto di petrolio in versi
insospettato dopo tanta estasi
un uragano d’amplessi
secondo la cifra stilistica
del poeta alla melassa.
I versi dell’orgasmo
saran teletrasmessi.




Come la vidi da ragazzo –

Vedendola da ragazzo la vidi
desnuda d’incomparabile bellezza,
giovinezza senza vecchiaia ,
vi zufolava il mito ebbro e giocondo
quasi nordico biondo
che mi chiamava Vito
e le capre capresi
capricciose col Capricorno,
i Faraglioni fratelli mormoni
pel mormorìo del mare
e la gotta azzurra che fa sognare
le fossili zitelle di Podagra
e i seguaci del Kaiser,
Rilke che gronda rime
plenilunio ed effluvio,
Gorki alla pescatora
che sciogliendo l’inverno russo
ballava il tango in una stanza bassa,
Goethe a cui l’isola apparve
dagli scogli delle Sirene
una bonaccia serie e completa
e tutti i celebri che giunsero
a celebrarla in solitudine
meno che Garibaldi desioso
al mattino di rifugiarsi a Capri,
per colpa della sera
finì i suoi giorni a Caprera.




Gli inquilini –

Gli inquilini superbi
dai nasi inquilini,
termini dei tramezzi
navigatori di travi,
ogni giorno nel bel mezzo
ascoltano i vicini tramare
i tarli dei calzari
i fruscii dei vestiari.
Gli inquilini scendono le scale
con piglio condominiale
annusano gli odori
le vite familiari
i bisbigli che fanno figli
l’intonaco che fa il monaco.
Per avvicinarsi al Vicino
sostano sugli zerbini.




Kukulatrìa –

III

Fummo invasi da Tutti
barbari e rabarbari,
umiliati e distrutti
sia dagli Unni che dagli altri.

XXVII

Siamo colmi siamo al culmine
stiamo calmi.

XXXIII

Un campo di girasoli
a Cortona in Arezzo
un campo di paraculi
a Cortina d’Ampezzo.

XXXIV

Carneade, chi era costui ?
Carnera, chi era costei ?


(Testi tratti da “Assurdo e familiare”, Introduzione di Giulio Ferroni, note di Plinio Perilli. Piero Manni Editore , Lecce , 1997)









POESIE PER VITO

Boschi, fontane –

Quanto ad occhiaie
non se la passa male
c’è dentro un po’ di tutto
boschi fontane reperti acherontei
alvei cateti ellissi
di sonno che fermenta luminoso
in chi le guarda e dice
ma dormi qualche volta?

Le occhiaie di Riviello
fitte di concrezioni, di inchiostri, di refusa
sono un “due con”ma senza timoniere
spuma di vento nuvole maree
vanno per lucciole ma sempre fuori orario
sono materia ondivaga
che adombra contumacia e straniamento

In questi gereoglifici la vita
gioca a tressette con eguale fortuna
parte ritorna insiste
oppone sempre la buona carta di Saba
per portare alle calende greche la scommessa

quando per depistarla
basterebbe una Musa violetera
o un chirurgo dalla mano analfabeta


(Da "Scapricciatielle", Introduzione di Vito Riviello, El Bagatt, 1995)




Affettuosamente –

Della tua pappagorgia
mi manda ai matti il cộté metafisico
l’andamento didascalico
tra gioia fiabesca
e turbamento contemporaneo :
un fiore che non fa ghirlanda
ma terapia del sorriso d’antan
fuori ordinanza
dove Botero ha fatto un nido di pace contundente
perché ci ha messo l’anima

(Inedito, 2007 )

Leopoldo Attolico vive a Roma , ove è nato nel 1946.Ha pubblicato, a partire dal 1987, cinque titoli di poesia e quattro plaquettes in edizioni d’arte . Ha collaborato e collabora con le principale riviste letterarie occupandosi prevalentemente di poesia performativa e del rapporto fra oralità e scrittura .

1 commento:

leopoldo attolico ha detto...

Ringrazio sentitamente Luca Benassi per l'ospitalità e invito quanti vorranno approfondire la conoscenza di Riviello a consultare Google , ove troveranno ulteriore materiale , anche filmico , di questo grande Autore .

leopoldo attolico -